MUSICA IN VIGNA, ALTAROCCA WINE RESORT INCONTRA IL MAESTRO PRIMIANO DI BIASE IN UN’INTERVISTA RACCONTATA DA ALESSANDRA ANTONAZZO.
“La produzione di vino è paragonabile alla composizione musicale. Proprio come due musicisti che con sette note e vari strumenti a disposizione danno vita a differenti opere a seconda del proprio gusto e del proprio istinto, allo stesso modo con le medesime, poche, semplici materie prime si possono produrre vini totalmente diversi.”
E’ con queste parole che Emiliano Sirchia, direttore dell’Altarocca Wine Resort e della Cantina Altarocca, racconta l’incontro poetico tra musica e agricoltura biologica, scaturito dalla nuova performance musicale del progetto artistico “Io suono nell’orto”, ideato e condotto dal maestro Primiano Di Biase.
Che musica e natura vadano di pari passo, Sirchia lo sa bene e da tempo. Musicista romano d’origine, conosce Di Biase calcando insieme a lui i palchi di tutta Italia, dando vita a un’amicizia ventennale basata sul confronto e sulla condivisione dell’arte.
Quindi il trasferimento a Orvieto, insieme alla moglie, e l’ambizioso progetto di intraprendere un’attività agricola legata alla produzione biologica di vini e olio extravergine, affiancata a un’offerta ricettiva.
È il 2002 quando apre i battenti, inizialmente come piccolo agriturismo incastonato tra i vigneti e gli uliveti ai confini tra Umbria e Toscana.
Nel 2014 si trasforma in un Wine Resort di 38 alloggi tra camere e appartamenti realizzando una grande SPA, la palestra, il ristorante e le piscine, regalando così ai propri ospiti un’esperienza esclusiva di relax, comfort e sapori autentici.
In quest’oasi di gusto e bellezza, tutto ruota attorno alla produzione dei vini biologici e dell’olio extravergine Altarocca, protagonisti anche di una pregiata linea cosmetica fatta realizzare appositamente con gli estratti delle uve e delle olive prodotte.
Così, dai benefici della vinoterapia alle proprietà antietà dell’olioterapia, passando attraverso proposte gastronomiche ed enologiche studiate nel minimo dettaglio, Altarocca Wine Resort regala a ogni ospite la possibiltà di rigenerarsi tra massaggi e piacevoli momenti di benessere prendendo parte a un’esperienza sensoriale completa e irripetibile nel suo genere.
Cucina tipica umbra con proposte vegetariane, ottime degustazioni, ma anche una ricca carta dei vini, il tutto nell’atmosfera confortevole e rigenerante delle terrazze immerse tra gli ulivi con una vista spettacolare sul panorama circostante.
“Ciò che accomuna un’esperienza sensoriale di questo tipo alla musica – continua il Direttore del Wine Resort- è proprio la cura che sta alla base della nostra proposta. Il musicista sviluppa, nel corso dell’esperienza di esecuzione e di ascolto della musica, diversi tipi di sensibilità. La stessa sensibilità fatta di estro, intuito e passione che è necessario mettere in campo per dar vita a un buon vino, un ottimo olio, un soggiorno coinvolgente.”
Avvalendosi della collaborazione di enologi, agronomi e della preziosa esperienza del suo cantiniere, l’imprenditore è solito passeggiare nelle sue vigne, accarezzando le foglie in attesa della fioritura e dell’imminente trasformazione in frutto.
Durante la stagione poi, ben attento a convogliare nuove idee e desideri in quello che sarà il delicato passaggio dal grappolo al bicchiere, il fondatore della Cantina Altarocca apporta cambiamenti e ritocchi ai suoi vini, proprio come riarrangerebbe una canzone, in base all’evoluzione personale, al gusto, al sentire artistico sempre mutevole nel tempo.
Sei vini quelli della Cantina Altarocca e tante nuove idee in cantiere. Vini prodotti da un artigiano della vinificazione, mai uguali a loro stessi nel corso del tempo. Vini in continua evoluzione, sempre diversi. Sempre vivi. Ed è nella suggestiva cornice di una vigna al tramonto che il polistrumentista Di Biase ha plasmato una meravigliosa, prima session di improvvisazione musicale, nata attraverso l’ascolto della storia delle uve cui il componimento è stato dedicato.
Fondendosi magistralmente con i suoni della natura, ispirate al silenzio assaporato al calare della sera, ancora una volta le note musicali hanno saputo trovare un punto di contatto con l’ambiente circostante. Melodie e fraseggi hanno accarezzato i tralci di vite, penetrando il terreno e dando vita a un brano che, insieme ad altre, nuove performance, sarà presto trasmesso in filodiffusione nelle vigne, deliziando i clienti e i visitatori che passeggeranno tra i filari.
Musa ispiratrice di questa session di improvvisazione musicale, una vigna anziana di oltre cinquant’anni. Delicata, fragile, capace tuttavia di produrre un’ottima qualità di vino biologico e bisognosa delle cure amorevoli e vivifiche che solo la musica suonata per le piante del maestro Di Biase avrebbe saputo donarle per conferirle, come in una carezza, nuova poesia, rinnovato vigore.
Una vera esperienza sensoriale all’insegna dei suoni, del benessere e dell’agricoltura biologica.