IL DUOMO DI ORVIETO IN UN BICCHIERE DI VINO
Per apprezzare pienamente un vino non basta saperlo gustare, bisogna anche conoscerne la storia.
I nomi dei primogeniti di Cantina Altarocca sono un omaggio all’opera d’arte più importante della nostra città: la Cattedrale di Santa Maria Assunta, più nota come il Duomo di Orvieto.
Iniziamo dall’Orvieto Classico Doc Arcosesto, un bianco fresco e delicato, perfetto dall’aperitivo al dolce. L’arco a tutto sesto è infatti uno degli elementi strutturali più ricorrenti nell’armonia architettonica del Duomo: presente sia nella facciata esterna, sopra le dodici edicole che racchiudono le figure apostoliche, sia all’interno come delimitazione della navata centrale con le sei campate.
Dal bianco classico al rosso della tradizione, il Librato, Rosso Orvietano Doc. Una grigliata di carne è sicuramente l’occasione più adatta per gustarlo in compagnia.
Un chiaro riferimento all’equilibrio è quello che richiama il nome del Librato. “equi-librato” è il Duomo di Orvieto da un punto di vista architettonico e stilistico, nonostante i diversi interventi dei tanti artisti nel corso di più di tre secoli di lavori.
Con l’Albaco, l’Orvieto Classico Superiore Doc, l’etimologia va più in profondità, scavando a fondo…nella roccia. Dal latino “albus”, bianco, come il travertino che compone l’alternanza cromatica delle facciate laterali esterne del Duomo e degli elementi di sostegno interni. Un vino elegante, dal gusto ricco e complesso, che stupisce con abbinamenti più audaci come i fritti o i formaggi.
Il bianco del travertino delle pareti esterne del Duomo viene esaltato dal contrasto con il nero del basalto. Una pietra lavica in una terra di origine vulcanica, la stessa terra su cui sorgono i vigneti di Cantina Altarocca, caratteristica che conferisce la giusta mineralità al Lavico, un Rosso Umbria Igt ottenuto da uve Merlot e Cabernet Sauvignon. Deciso, armonico, un vino che sa essere all’altezza dei sapori più decisi del territorio, come la selvaggina, i salumi e i formaggi stagionati.
Dai riferimenti artistici e più tradizionali analizzati finora, passiamo alla definizione del “marchio di fabbrica” con il Bianco d’Altarocca e il Rosso d’Altarocca. Uno Chardonnay in purezza il primo e un Merlot l’altro, che affinano rispettivamente 7 e 14 mesi in barrique prima dell’imbottigliamento. Due identità così forti e decise si sposano perfettamente con il frutto principe della nostra terra, il tartufo, nelle sue declinazioni bianco e nero.
L’ultimo nato nella famiglia Altarocca è infine il Rilievo che va ad arricchire la gamma dei prodotti con un elegante Vino Spumante Rosato Brut. Il nome riporta l’attenzione nuovamente al Duomo di Orvieto, in particolare ai numerosi bassorilievi che ne caratterizzano la meravigliosa facciata. Rilievo è un vino di “spessore”, perfetto per brindare in momenti speciali.